Non dimenticatemi

Non dimenticatemi è il titolo delle lettere tradotte in italiano di Florenskij, scritte durante la sua prigionia prima nel gulag di Skovorodino, poi in quello delle Solovki. Sono gli ultimi scritti di Florenskij, composti dal carcere e dal buio del gulag. Sono le lettere che egli scrive alla sua famiglia e, in particolare, a sua moglie e ai suoi figli. Dalle lettere, dunque, si evince il racconto di un padre e di un marito che tenta ancora di rimanere umano nel buoi della disumanizzazione del carcere, proprio grazie alle sue relazioni. Per questo, ciò che vogliamo fare in questa sezione è di raccontare questa differenza fra l'umano e il disumano nella nostra società, nella contemporaneità. Lo faremo in forma di lettera indirizzate a Khorakhanè, un uomo immaginario ma che, rifacendoci alla celebre canzone di de Andrè, ci spinge ad una libertà che ci rende sempre più umani.

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