Dalla fede all’amore



La fede è un bene ben ordinato: essa genera in noi il timore di Dio; il timore di Dio insegna la custodia dei comandamenti, che viene detta “pratica”; dalla pratica fiorisce la preziosa impassibilità. Frutto dell’impassibilità è l’amore, pienezza di tutti i comandamenti; esso li lega e li mantiene tutti saldamente uniti.
Teodoro vescovo d’Edessa, Capitoli 21
Il percorso che Teodoro ci fa fare ci pone, anzitutto, dinanzi ad una questione: la fede non è statica. Uno non può dire di avere fede, come non può dire di non averla. Infatti, chi di noi può dire di avere fede? O chi di noi può quantificare la fede? Tutto questo, però, non esula dal potere dire che una vita è colma di fede o meno. Infatti, se la fede non è statica ma dinamica, essa pone in moto degli effetti che Teodoro ci mette dinanzi. Il primo movimento è nel riconoscere che la fede è un bene ordinato, dove non significa che è una proprietà, ma che è un qualcosa di buono, mentre ordinato significa che ci inserisce in un contesto, in una situazione; la fede ci colloca. E ci colloca non in uno spazio fisico ma nel timore di Dio. Nel libro del Siracide è scritto che la radice della sapienza è il timore di Dio (Sir 1,18), dove il timore del Signore non è la paura di Qualcuno più grande di noi, ma l’essere dinanzi a Dio, dialogare con lui. Questo è il principio della sapienza che insegna la custodia dei comandamenti. E la custodia dei comandamenti non è semplicemente ricordarli come praticarli, ovvero esercitare tutto il proprio corpo, tutto se stessi alla luce dei comandamenti. Ma non per compiacere noi stessi, non per dire quanto siamo bravi, ma per il fine ultimo a cui tende tutto ovvero l’amore, il quale si manifesta nella impassibilità. Quest’ultima, poi, non è la stasi, il che corrisponderebbe alla morte, ma il risiedere nell’amore, il rimanere nell’amore, come su una roccia salda. Poiché l’amore è quel fine già visibile, quella promessa realizzata in Cristo Gesù, dal momento che se Dio è amore, Gesù lo ha rivelato in quanto tale. E vivere la fede significa vivere di questo amore e per questo amore, nulla di più.

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